L’art. 2, lett.q, del D.Lgs.81/2008 definisce la Valutazione dei Rischi come una valutazione “globale e documentata di tutti i rischi presenti nel luogo di lavoro”, il che significa che occorre riportare nero su bianco non solo l’elenco, ma anche la descrizione di tutto ciò da cui può derivare un incidente o un infortunio o una malattia professionale all’interno del luogo di lavoro. Nasce da questa esigenza l’obbligo di redazione del Documento di Valutazione dei rischi, ormai famoso come DVR.

Il Documento di Valuazione dei Rischi (DVR) è il documento principe in materia di sicurezza sul lavoro e deve essere redatto valutando tutti i rischi presenti nel luogo di lavoro, individuando le adeguate Misure di Prevenzione e Protezione da adottare per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza in azienda (Piano di Miglioramento).

Quindi già il nostro D.Lgs.81/2008 ci impone di cercare continuamente di alzare l’asticella di sicurezza, per garantire a tutti i lavoratori di poter esercitare compiutamente il proprio diritto al lavoro.

Il DVR non ha però una scadenza prefissata dalla legge, in quanto considera obbligatorio l’aggiornamento in caso di modifiche del processo produttivo, dell’organizzazione del lavoro, a seguito di infortuni gravi, qualora la sorveglianza sanitaria ne preveda la necessità, o più semplicemente in caso di aggiornamenti normativi, nuove nomine nell’organigramma aziendale o in caso di cambio della sede.

La redazione del DVR spetta dunque alle 4 figure della sicurezza, ossia il Datore di Lavoro, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.), il Medico Competente e il Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza (R.L.S.), che al termine del confronto sull’individuazione e la valutazione dei rischi devono validarlo apponendo la data certa, ossia la firma di tutte e 4 le figure.

Validato il DVR, esso dovrà essere custodito presso l’azienda, a disposizione di eventuali organi di vigilanza che possano effettuare un controllo.